Riabilitazione Infantile

La riabilitazione, termine che significa restituire un’abilità, sembra poco adatto se parliamo di età infantile. La riabilitazione appare piuttosto una guida per il bambino con disabilità, che si propone di favorire la “conquista” delle abilità necessarie per permettere il processo di crescita tipico dell’età infantile nelle sue diverse componenti, quali lo sviluppo motorio, visuo-percettivo, cognitivo-linguistico e psicologico.
Il bambino che parte da una situazione svantaggiata deve essere messo nella condizione migliore perché possa sviluppare le sue potenzialità massime, qualsiasi esse siano. Questo lavoro deve coinvolgere i genitori e i fratelli perché in questo processo si miri alla massima accettazione per raggiungere il benessere del bambino, della sua famiglia e l’integrazione sociale. Le figure riabilitative che devono integrarsi fra loro nel trattamento delle disabilità in età infantile provengono da specifici settori disciplinari, quali, ad esempio, la psicomotricità, il trattamento educativo, la riabilitazione neurovisiva.

L’intervento rieducativo per risultare il più efficace possibile deve essere pianificato seguendo tre fondamentali parametri: tempestività – l’intervento va iniziato precocemente compatibilmente alla tolleranza del bambino, alla sua capacità di apprendimento ed alla possibilità di una sua interazione positiva con il terapista; intensità, con sedute terapeutiche di un’ora almeno quattro volte per settimana; continuità, per lo meno nei primi anni di vita del bambino quando le sue condizioni lo giustificano.

Gli obiettivi terapeutici perseguiti devono essere appropriati, commisurati alle attività/abilità proprie della fascia di età considerata; i passi del progetto riabilitativo devono adattarsi flessibilmente alla maturazione cognitiva del bambino, non necessariamente in linea con l’età cronologica e la successione di “appuntamenti “ dello sviluppo.
Una condizione indispensabile per il processo di apprendimento del bambino, soprattutto del bambino piccolo, è che il terapista ambienti il trattamento riabilitativo in un contesto di gioco. Il progetto riabilitativo in età infantile deve essere esteso alle diverse fasi evolutive del bambino, fino all’ambito scolastico, coinvolgendo le figure professionali e le figure significative di riferimento che il bambino incontrerà per garantire nel tempo un percorso di accompagnamento nella crescita relazionale della Persona.

Dr.ssa Sandra Strazzer
Direttore Unità Cerebrolesioni Acquisite – Neuroriabilitazione 3
Istituto Scientifico Eugenio Medea

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